Quando ci siamo interrogati su cosa fosse davvero per noi la COMUNITA’ EDUCANTEdel progetto “l’ Atelier Koinè”, abbiamo scandagliato a fondo, tanto da arrivare a capire, che non sempre si fa educazione attraverso un ruolo, o un titolo.
A volte si fa educazione semplicemente, ogni giorno, solo per cinque minuti, dedicando al ragazzo uno sguardo, una parola, un’ immagine; divenendo in quel lasso di tempo seppur minimo un esempio. Ecco, questo è il nostro concetto di comunità educante, un luogo dove avviene una mutazione, un gruppo di persone, che producono, spesso a loro insaputa, un cambiamento.
I ragazzi, in fondo hanno bisogno di poco, di piccoli buoni esempi quotidiani che si incidono nel loro bagaglio mentale e lo scalfiscono, lavorano su quella parte del cervello, la zona limbica, che regola l’intelligenza emotiva.
Non è un caso che tutta la pedagogia su cui è fondata la scuola odierna si basa sul concetto di pensiero divergente ed intelligenze multiple. Insomma una scuola che insegue il Q.E.(quoziente emotivo) teorizzato da Bar- On, piuttosto che il Q.I. (quoziente intellettivo) di Stanford- Binet.
In questi giorni di sudore e fatica, terra e fango, i giorni della nostra “Green-week”,esperienza complessa, visto il numero di eventi messi in scena in queste cinque giornate, abbiamo voluto proprio far risaltare l’ intelligenza emotiva dei ragazzi e gli attori di questi stimoli è la COMUNITA’ EDUCANTE intera. Operatori del verde, docenti, personale Ata, sindaci, presidi, assessori, baristi, giardinieri, nonni, famiglie, presidenti, agricoltori, formatori; tutti al servizio dei nostri ragazzi, pronti a farsi tramite di questa esperienza, sporcandosi di terra e fango, sudore e fatica.
Sulla libreria poetico aromatica realizzata in questi giorni al liceo scientifico Giuseppe Peano di Monterotondo compare tra le altre questa frase, ovviamente scritta dai ragazzi…
… “Dalle cose discordi nasce la più bella armonia”,l’ Atelier Koinè, per noi è questo!