Se questo è un uomo… No, non è stato considerato un uomo in quei 13 orribili mesi. Donato è stato trattato come un animale, privato di ogni umanità. Se questo è un uomo… oggi è molto di più! Un eroe sopravvissuto ai campi di sterminio e, da oggi, un caro amico della comunità di Fonte Nuova.
Nella Giornata della Memoria, Donato Di Veroli, ha raccontato a centinaia di bambini e ragazzi delle scuole del territorio, il dramma della deportazione. Nell’Aula Consiliare del Comune di Fonte Nuova, in un silenzio profondo e toccante, Donato ha ripercorso la sua esperienza, dal primo arresto dopo l’emanazione delle Leggi Razziali, avvenuto il 29 marzo 1944, alla partenza per Auschwitz due mesi dopo. A sottolineare l’importanza di una giornata dedicata alla memoria – e più in generale ai numerosi crimini contro l’umanità – è stato il sindaco, Piero Presutti, che si è rivolto ai giovani presenti invitandoli a riflettere su quante forme di discriminazione, oggi come allora, esistano nella nostra società.
Tanta commozione nella presentazione della consigliera comunale, Silvia Fuggi, Presidente della Commissione “Pari Opportunità”, che ha fortemente voluto organizzare questa giornata come prosecuzione di iniziative di sensibilizzazione, partite lo scorso novembre, nella Giornata contro la violenza sulle donne e in quella sulla disabilità. Presentando la figura di Anna Frank ha spinto, quindi, gli studenti ad immedesimarsi in quelli che erano i sogni e le paure di una loro coetanea, vittima della Shoah.
Eleonora Panzardi, ex consigliera comunale, ha condiviso il ricordo di uno speciale “Viaggio della Memoria” organizzato dal Consiglio Regionale del Lazio nel marzo dello scorso anno, riferendo le parole che la Presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, rivolse ai partecipanti al termine della loro visita: “Se siete pronti ad aprire Facebook ed essere bombardati da falsità e approssimazione di chi vi vuole infondere paura e odio, allora dovete avere gli anticorpi per reagire, sapere dove sono il bene e il male e da che parte stare. In questo luogo qualcosa siete riusciti a capire”.
Con orgoglio ha menzionato la cittadinanza onoraria che il Comune di Fonte Nuova ha assegnato a Liliana Segre ed ha rivolto un pensiero toccante a Piero Terracina, scomparso lo scorso 8 dicembre.
La giornata, organizzata dalla Cooperativa La Lanterna di Diogene nell’ambito de “L’Atelier Koinè”, progetto selezionato da Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile, ha visto la partecipazione anche della scrittrice Simona Baldelli che ha ricordato ai presenti che, oltre agli ebrei, nei campi di sterminio finirono anche le persone con disabilità, gli zingari, i dissidenti politici e gli omosessuali.
L’incontro, realizzato con il Patrocinio della Regione Lazio e con il Comune di Fonte Nuova, si è concluso con il “segno della memoria”: tutti i presenti hanno ricevuto una “stella ebraica” con un numero di matricola, assegnata a qualche deportato nei campi di sterminio; è stato comunicato il link del database nazionale che contiene i nominativi di tutti gli italiani vittime del “rastrellamento” (http://digital-library.cdec.it/), invitando gli studenti a rintracciare nel motore di ricerca, il nome della persona a cui era stato tatuato sul braccio il numero riportato sul simbolo ebraico.
Con questo segno – hanno spiegato i responsabili della Cooperativa La Lanterna di Diogene – si sono volute commemorare le persone fisiche, quelle esistite realmente, da ricordare come persone…perché, “se questo è un uomo”, è giusto che sia ricordato per quello che è stato, un essere umano!
Un profondo grazie è rivolto alla famiglia del signor Di Veroli, alla figlia Gabriella e al marito Nello Del Monte e, soprattutto, alla nipote del Signor Donato, Sara Del Monte, cittadina di Fonte Nuova, che ha accompagnato in questi mesi gli studenti dell’Hub “Attivamente” a scoprire il significato profondo di questa “Giornata della Memoria”.